Recensioni di:
@e.r.f.g_films
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Questo film è rimasto nella mia lista di controllo per anni prima che finalmente lo guardassi, e meritava davvero tutta la mia attenzione. Dopo aver visto il trailer sei portato a credere che sia un film sugli UFO e sui rapimenti alieni, ma dopo 5 minuti dall'inizio del film puoi dire che ha un significato molto più profondo di quello. Il film affronta alcuni degli argomenti più difficili. Seguiamo due ragazzi, Neil (Joseph Gordon-Levitt) e Brian (Brady Corbet), che sono agli antipodi l'uno dell'altro.
Il personaggio di Gordon-Levitt è affascinante da guardare. Per il 2004 vediamo un personaggio dichiaratamente queer, che non segue gli “stereotipi”. Non è il cliché del "migliore amico gay", né ha a che fare con le difficoltà del "coming out". Levitt offre una performance straordinaria, difficile pensare che qualche anno prima interpretasse un liceale nerd in "10 cose che odio di te". Si dimostra costantemente un attore versatile. E dobbiamo ovviamente menzionare la performance di Corbet. Penso che offra una performance straziante, la sua interpretazione è delicata ed efficace e si adatta perfettamente al suo personaggio.
Ci sono molte scene in questo film che sono molto difficili da guardare. Non rifuggono dagli argomenti difficili, infatti toccano diversi livelli di questioni. Traumi infantili, abusi sui minori e stupri solo per citarne alcuni. E i realizzatori del film non hanno avuto paura di entrare nei dettagli, rendendolo un orologio davvero scomodo. Il realismo è qualcosa che non mi aspettavo da un film che pubblicizzava gli UFO e i rapimenti alieni nel trailer. Tuttavia questa metafora del trauma infantile e del modo in cui uno lo affronta in modi diversi è molto intelligente. In effetti quell'idea da sola avrebbe potuto portare avanti il film. Un ragazzo alle prese con la realtà, convinto di essere stato preso dagli alieni da bambino, ma invece era la sua mente a proteggerlo dalla verità. Ma oltre a questo abbiamo il personaggio di Neil, e seguiamo una trama completamente diversa, in cui lui usa il suo corpo per affrontare ciò che gli è successo, il che, inutile dirlo, lo mette nei guai. Abbiamo due personaggi giustapposti, con due diversi metodi di coping, entrambi accomunati dallo stesso trauma. Siamo un po’ viziati, è come avere due film perfetti in uno.
Questo è sicuramente un “film sul parcheggio”, un film che una volta finito di vedere ho subito chiesto al mio amico di guardarlo, tanto per poter avere qualcuno con cui parlarne.
È un orologio difficile, ma le performance sono bellissime e guarderei sicuramente di nuovo questo film.
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