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Writer's pictureAran Donnelly

The Conversation: il tempestivo capolavoro di Coppola su privacy e sorveglianza


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Per capire cosa rende così eccezionale il capolavoro trascurato del 1974 di Francis Ford Coppola, The Conversation , dobbiamo prima capire il tempo in cui è uscito e gli eventi socio-politici che si sono svolti nel momento in cui è stato realizzato.


The Conversation è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes del 1974, dove ha ricevuto la Palma d'oro; il primo premio del festival. Il film è uscito al culmine dello scandalo Watergate che ha portato alla rovina della presidenza di Richard Nixon. Dopo il Watergate e le brutali conseguenze della guerra del Vietnam, c'era un profondo senso di paranoia e trauma nella psiche americana. Gli effetti della brutale campagna di terrore americana in Vietnam e le conseguenze delle intercettazioni sul Watergate hanno lasciato molti cittadini americani in profonda sfiducia nei confronti del loro governo. Molti non potevano più fidarsi di tutto ciò che il loro governo diceva loro, e alcuni, nel caso del Watergate, provavano un profondo senso di paranoia; che in qualsiasi momento la loro privacy veniva invasa e ogni loro mossa veniva osservata. Attraverso gli eventi culturali che si sono svolti al momento dell'uscita del film, ora possiamo capire perché è un capolavoro così apprezzato ma poco visto.


The Conversation segue Harry Caul (interpretato da Gene Hackman), un esperto di sorveglianza solitario e paranoico a cui viene assegnato il compito di spiare una coppia per conto di un capo aziendale. Attraverso le sue registrazioni delle loro conversazioni, scopre quello che crede essere un complotto per omicidio e mira a proteggere la coppia.


Il film è brillante sia a livello estetico che tematico. Coppola usa sia la suspense hitchcockiana che il montaggio godardiano per giocare con la mente dello spettatore e instillare un profondo senso di paranoia e terrore nel cervello dello spettatore. Il film si svolge come un thriller lento ma ansiogeno; ogni momento sta lentamente portando a un terribile climax che dobbiamo ancora vedere.


La performance brillantemente discreta di Hackman nei panni di Harry Caul potrebbe benissimo essere la migliore, con la solitudine e la paranoia di Caul che forse evocano il trauma e la paranoia profondamente radicati provati da milioni di cittadini statunitensi all'indomani del Vietnam e del Watergate. Caul è una fusione di milioni di cittadini statunitensi che diffidano profondamente del loro governo e temono per la loro privacy e la possibilità di essere osservati.


Infine, ma forse la cosa più importante, il film e il suo messaggio di paranoia e invasione della privacy si sono tristemente dimostrati tanto più rilevanti nei decenni successivi alla sua uscita. Con la diffusa sorveglianza della NSA nell'era successiva all'11 settembre e l'esposizione della sorveglianza di massa da parte di Edward Snowden, i sentimenti profondamente radicati di terrore e paranoia in questo film sono ora più che mai rilevanti e tempestivi. Anche l'età della tecnologia e di Internet probabilmente contribuisce all'eliminazione delle barriere della privacy nella società odierna.


Sebbene sia spesso trascurato a favore dei film Il padrino e di Apocalypse Now, The Conversation di Coppola è un ritratto agghiacciante di paranoia, solitudine e perdita della privacy individuale che purtroppo è diventato sempre più rilevante dalla sua uscita.



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